È inutile negarlo, ci sono persone che riescono a lasciare una traccia profonda dentro ognuno di noi. Ci riescono con la passione, la dedizione, l’impegno, il carisma. Ci riescono mettendoci sempre il cuore in tutto quello che fanno. Beita, nelle tre stagioni passate alla Lazio, è riuscita a fare tutto questo. A diventare un punto di riferimento importante dentro e fuori dal campo. Anche per questo motivo la separazione di poco più di un mese fa è stata difficile da digerire, dolorosa anche se, forse, inevitabile nella logica delle dinamiche sportive. Il nostro presidente Daniele Chilelli, nel suo lungo saluto alla giocatrice spagnola, scriveva frasi piene di affetto e passione, quella stessa passione condivisa per quei colori e quella maglia, difesa ogni singolo giorno, in allenamento, in partita, in tutti i palazzetti d’Italia. Un insieme di gioie e dolori senza fine. “Hai lottato per la mia maglia, l’hai amata, l’hai difesa e io non me lo dimenticherò mai”, “Quanta strada abbiamo fatto insieme, quante trasferte, quante partite e quante risate”. “Oggi mi sento un po’ vuoto ma la vita sportiva è questa, ogni inizio ha una fine”. A volte, però, la vita sa sorprenderci e regalarci emozioni che pensavamo di non poter più vivere ed è quello che è successo oggi.

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Ufficio Stampa Ss Lazio Calcio a 5

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