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Romano va dritto al cuore. Ed emoziona: "Resterà  sempre la mia Italia. Ma..."

 17/09/2020 Letto 1570 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Pietro Santercole
Società:    ITALIA





Centoventisei presenze, meglio di lui solo capitan Ercolessi nella storia dell'Italfutsal. Centoventisei presenze e 24 reti: chissà se Bellarte gli permetterà di aggiornare i suoi numeri pazzeschi, conoscendolo farà di tutto per farsi ancora notare dal nuovo commissario tecnico della Nazionale. Già, perché Romano è l'esempio lampante che se vuoi, puoi. Sergio non è stato baciato dalla fortuna come i tipi alla Merlim, top player fuori dal comune che nascono una volta ogni dieci-venti anni, eppure è sceso in campo insieme a Babalù tantissime volte, un suo validissimo compagno di squadra. Sergio Romano, l'esempio lampante di un giocatore tutto cuore e sacrificio. Un giocatore per certi versi unico, la sincerità fatta persona: ha sempre parlato in faccia, qualità che non tutti hanno. E quando non dice, scrive pensieri "con la penna Azzurra" che vanno dritti al cuore.
 
IL POST "Ho aspettato la prima convocazione perché pensavo che era giusto cosiÌ€, e allo stesso modo ho aspettato anche per fare un enorme in bocca al lupo al nuovo mister della mia squadra, perché conoscendoci non volevo creare situazioni scomode o imbarazzanti". Come volevasi dimostrare. Appunto. Romano non è cambiato di una virgola: non figura fra i convocati Azzurri per il primo raduno di Max a Novarello, eppure posta parole al miele. "Sì, ho detto proprio mia squadra, perché la Nazionale eÌ€ stata la mia squadra, per piuÌ€ di 10 anni e basta una presenza per sentirti parte di qualcosa di piuÌ€ grande, quindi lo saraÌ€ per sempre, piuÌ€ di ogni altra". Solo chi conosce l'ambiente l'Azzurro può capire le parole dell'universale della Feldi Eboli, che fanno accapponare la pelle. "Ho pianto di gioia e di dolore, mi sono emozionato, ho urlato l’inno con orgoglio per piuÌ€ di 100 volte e questo non lo dimenticheroÌ€ mai, perché per chi fa sport non esiste trofeo o contratto comparabile a quella sensazione liÌ€, almeno per come vedo le cose io". Che ne sarà di Romano, ora che Bellarte è il nuovo cittì? "Sto bene e ho troppa voglia di competere, al massimo, ancora, probabilmente il giorno che non sbirceroÌ€ le convocazioni con un po’ di speranza, saraÌ€ il momento di iniziare a fare altro per davvero. EÌ€ stata una stagione difficile e la situazione della Nazionale non ha aiutato, anche per colpa mia ovvio, come per quella di tutti". Chiosa da standing ovation. "Per questo che col cuore, auguro a chi eÌ€ incaricato di cambiare questa rotta di riuscirci presto e farlo con tutta la passione che hanno, perché la maglia che indosseranno eÌ€ qualcosa di unico e verraÌ€ sempre prima del cognome che ci attaccheranno sopra. Forza belli, forza mister, forza Italia. In bocca al lupo a voi... a noi".
 
Pietro Santercole


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