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Lazio, esempio Vanessa: “Cerco di trasmettere ciò che ho imparato, come giocatrice e come persona”

 05/12/2024 Letto 189 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Alessandro Cappellacci
Società:    SS LAZIO





La Lazio scenderà in campo nel weekend per la sua prima gara stagionale nel mese di dicembre. Le biancocelesti, domenica 8, si esibiranno nel rovente PalaBadiali, quartier generale di un Okasa Falconara avanti di due lunghezze nella classifica della Serie A Fabless.

IL NONO ROUND - “Serviranno serenità e capire subito il gioco”, esordisce Vanessa Pereira, che sa bene come si affrontano partite del genere: “Se dovremo lasciare a palla a loro e difendere, lo faremo - spiega la brasiliana -. Se avremo la sfera, dovremo provare a gestirla nel migliore dei modi. Senza paura di buttare il pallone, se occorrerà, perché contro squadre così serve tutto. Insomma, concentrazione, fiducia e credere in ogni situazione”.

L’AMBIENTE - L’ex Molfetta, tornata in estate alla corte di Daniele Chilelli, si sente perfettamente a suo agio nel club capitolino: “Il gruppo è buono - afferma la laterale - e ha un allenatore che ci capisce e ci fa giocare. Certo, la rosa ha tante ragazzine e ragazze che militano da poco in Serie A, però tutte loro desiderano crescere e imparare. Per quello che abbiamo, sono contenta. È una casa, dove mi trovo bene e sono felice”.

LA MENTORE - La tre volte vincitrice dei Futsal Awards, una delle atlete con più talento nella categoria regina, è un punto di riferimento per le proprie compagne. “Cerco di esserlo più con le azioni che con le parole, perché a parlare sono bravi tutti (ride, ndr). È agendo che dimostri quello che sei veramente - dichiara la classe ’88 -. Cerco di trasmettere a tutte loro la Vanessa che vive da tanto tempo in questa disciplina, e ciò che ho imparato”. Dentro e fuori dal campo. “Alla Lazio, tanti anni fa, ero una Vanessa - chiosa l’aquilotta -. Oggi, invece, sono la Vanessa che mi piacerebbe dare a loro, come giocatrice e come persona. Ma lo sport passerà, quindi vorrei che a rimanere nel cuore, dove posso, sia una buona figura”.


Alessandro Cappellacci





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