Dalla scuola calcio alla C1, imparando dai grandi per insegnare ai piccoli. La parabola di Alessandro Riccomagno è tutta all'insegna dei colori amaranto, e segnata da una maturazione tale che gli consente ora di essere un perno nelle rotazioni della prima squadra e un faro per i più piccoli ai quali trasmette sapere ed esperienze.

 

Come mai hai deciso di rimanere in amaranto? 

"Rimanere nelle vesti amaranto non è stata una scelta difficile, cosa c’è di meglio di difendere i colori della propria città. C’è in piedi un progetto sportivo importante, dalla prima squadra ai più piccolini della scuola calcio e mi sembra doveroso dare tutto me stesso a chi con tanto sacrificio lo sostiene.";

 

Acclamato, emulato dagli allievi più piccoli; quello che provavi tu da giovane allievo e spettatore ora lo vivi in prima persona: cosa si prova?

"A far felice un bambino basta poco, un pallone ed un mister che si ricordi di essere stato un bambino. Vederli sorridere dando calci ad un pallone mi riempie il cuore. Alla mia età essere per loro già un punto di riferimento mi rende orgoglioso. Ringrazio la società che da svariati anni mi da la possibilità di vivere certe emozioni da mister, in prima persona. Per il prossimo anno però è tutto da vedere! 

 

Cosa ti aspetti dalla stagione prossima a livello personale e di squadra? 

"Per la prossima stagione sappiamo quello che ci spetta, saremo pronti a tutto. Il gruppo c’è ed è unito; sul mister poco da dire, sappiamo il suo valore e quello che ancora ci può trasmettere. La sua fiducia bisogna guadagnarsela, e lo si fa tramite l'umiltà, impegno, la costanza, la determinazione e il sacrificio. Sono motivato per l’inizio della nuova stagione, mi farò trovare pronto. Poi il giudice supremo sarà il rettangolo di gioco.".

 

Ufficio Stampa Città di Zagarolo