Lo scudetto-bis del Meta Catania è figlio di tanti fattori. C’è la quota qualità, quella che solo i giocatori possono esprimere in campo: Pulvirenti top scorer dei playoff, Musumeci leader carismatico, Turmena game changer, Bocao muro difensivo, Podda studente modello per diventare un top player, Siqueira l’esempio del portiere moderno. L’allenatore ci ha messo il suo e il lavoro di Juanra è sotto gli occhi di tutti. Ma al di là dell’aspetto prettamente sportivo, il ciclo aperto dal Meta Catania è figlio della visione di una società all’avanguardia, espressione di un modello sostenibile e innovativo, che ha riscritto le regole del gioco: cultura aziendalistica, priorità assoluta al territorio, esaltazione del prodotto locale, senso di appartenenza con la città, senza dimenticare un settore giovanile nato per ben figurare che antepone la promozione in prima squadra (vedi gli step fatti dai gemelli Musumeci), rispetto ai risultati.

LA PROGETTAZIONE - “Dietro ai nostri successi c’è un grande lavoro e tanta determinazione, bisogna avere la capacità di essere lungimiranti”. Angelo Finocchiaro parte dal passato ma vive il presente in vista di un futuro migliore. “Ci stiamo godendo questo secondo scudetto ma stiamo pensando già al futsal che sarà - ci dice il direttore generale - questione di progettazione, perché nulla capita per caso. Noi curiamo i dettagli in tutti gli aspetti, ogni settore della società è come un ramo di azienda, cerchiamo di massimizzare il risultato”. Così, lo scudetto-bis è già passato. Un passato da ricordare per andare avanti. “Ora pensiamo alla Champions”. Attenzione, pensare alla Champions non vuol dire cercare di andare più avanti possibile. “Apriamo lo sguardo verso il futsal internazionale - conclude Finocchiaro - l’esperienza della passata stagione ci è servita molto”.

Redazione C5 Live

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