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Alessia Valendino vola alto col CMB: "Avventura affascinante. L'Altamura? Vincerà chi avrà più fame"

 31/10/2025 Letto 539 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Redazione
Società:    CMB





Avete mai provato ad alzare lo sguardo al volo di un fenicottero? C'è stato un tempo in cui ho seguito il dito puntato in alto di chi mi era accanto e mi ha insegnato a scorgere la meraviglia e la fantasia di questi animali così affascinanti. Tutti rosa, ma, una volta spiegate le ali, stupiscono con le loro sfumature nere. Per non parlare della loro apertura alare che lascia stupiti per ampiezza.
No, non è un trattato di ornitologia, è solo un'associazione di idee. Si, perché se alla parola "fenicotteri" avete pensato a Cagliari, avete sbagliato. Non perché nella città sarda non ce ne siano, anzi, ma perché questa volta il volo è su Margherita di Savoia. Pensando ai fenicotteri, i colori sociali di quella che era la Salinis un tempo, mi sembrano più che giusti.

Ma no, non è neanche un amarcord dei tempi che furono, o forse sì. Perché questa storia parte proprio da qui: da Margherita di Savoia e dalla Salinis. È qui che Alessia Valendino ha trovato i natali, sotto tutti i punti di vista.
E, come un fenicottero che spiega le ali, bisogna vederla giocare per capire che non è solo una ragazza dal viso dolce. È anche determinazione, voglia di fare, sacrificio che, nei 23 anni della sua vita finora, non ha mai smesso di mostrare. Non solo perché già da giovanissima ha fatto le valige dirigendo il suo volo verso Nord, verso i lidi pescaresi. Ma perché ogni esperienza è stata una prova, un passaggio al livello successivo. Fino a sorvolare gli Appennini e passare dall'altro lato dello stivale, approdando a Salandra, capitale del CMB. Senza mare, ma con tanto futsal.

"Penso che sia stata una scossa valida - esordisce Alessia Valendino - perché mi sono rimessa nuovamente in gioco entrando in un nuovo ambiente che non sia Pescara. In Abruzzo ho vissuto e giocato per diversi anni ed è stato molto stimolante, visto che ho sempre avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio e il campo con giocatrici di alto livello. È stata un'esperienza determinante. Era però arrivato il momento uscire nuovamente dalla mia zona di comfort. Avevo bisogno di una nuova sfida, perché solo così riesco a sentirmi viva".

Perché, è bello passeggiare nello stesso specchio d'acqua, con le ali accoccolate, in equilibrio su lunghe zampe. Ma la migrazione verso nuove zone, nuove fonti di arricchimento, è ugualmente necessaria. Come il rosa e il nero. O il bianco e l'azzurro. Ed è proprio questa sua caratteristica, l'apporto più importante che può dare Valendino alla causa del CMB. "Mi piace mettermi in gioco e soprattutto non mollare mai. È nel mio DNA. Sono costantemente in prova con me stessa quindi cerco sempre di dare il 100% per far sì che ciò che faccio sia da contributo alla squadra". Cercando il proprio posto e il proprio ruolo apprendendo quanto più possibile da chiunque. "Si può imparare tanto da ognuno - dichiara la numero 77 - perché ognuno ha sempre qualcosa da insegnare. Lo credo fermamente".

E sta imparando Valendino, assieme alle sue compagne, a diventare squadra sempre più unita ed efficace. "Lo abbiamo dimostrato anche sabato contro il Montesilvano. Abbiamo avuto parecchie occasioni nel primo tempo ma, ciò nonostante, siamo andate sotto di un gol. Penso che se fossimo state più ciniche sotto porta il 2-1 non sarebbe arrivato. Però sta di fatto che il risultato dei primi 20 minuti non era soddisfacente. Anche se resto dell'idea che ogni tanto "ci sta", come si dice. Abbiamo perso la concentrazione per qualche attimo, ma comunque ci siamo rimesse subito in gioco e abbiamo portato a casa i tre punti. Sono soddisfatta, soprattutto perché ogni partita ci dà la possibilità di applicare ciò che prepariamo giorno dopo giorno. Inoltre - continua Valendino - il gruppo sta crescendo e possiamo fare solo meglio".

Ed ecco allora che si presenta una nuova occasione per testare il punto del cammino, ancor di più viste le assenze di Taty e Vanin. "La partita contro l'Altamura - dichiara - è una delle classiche partite in cui vincerà chi avrà più cuore e più fame. Quello che dobbiamo migliorare rispetto alla settimana scorsa è il cinismo sotto porta, sfruttando ogni occasione. Non dobbiamo mai abbassare la guardia e dobbiamo avere soprattutto tanta, ma tanta voglia di portare a casa il risultato. Sarà una gara stimolante - conclude Valendino - esattamente come tutte quelle che disputeremo".


Federica Lattanzio





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