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Brasile e Spagna, sempre più terre di calcio a cinque

 29/09/2020 Letto 1544 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Nonostante il calcio a cinque, soprattutto nella versione più diffusa oggigiorno, che si gioca al chiuso e sul parquet, sia nato in Uruguay nel 1933, i due grandi poli di questo sport nell'era contemporanea sono il Brasile e la Spagna. Ed è senza dubbio in questi due paesi che si è sviluppata la tradizione più florida del calcio a cinque, quel futsal che sia in portoghese sia in spagnolo significa, appunto, calcio da sala. Negli ultimi trent'anni l'auge di questo sport, molto simile a quel calcio che da sempre ammalia la maggior parte degli appassionati delle discipline agonistiche del mondo, è stato confermato dall'importanza della coppa del mondo, la cui prima edizione ebbe luogo nel 1989 e venne organizzata dai Paesi Bassi, un'edizione nella quale l'Italia ricevette una pesante sconfitta, come si può vedere in questo link https://tiroliberoweb.it/. In seguito, ossia dal 2002, fu la FIFA a organizzare questi mondiali, eventi nei quali la professionalità e la qualità di club brasiliani e spagnoli ha riflesso il grande rendimento dei giocatori brasiliani e spagnoli. Non sorprende, dunque, che molti di loro giochino nelle migliori squadre europee di calcio a cinque.

Per quanto riguarda l'Italia, invece, si tratta di uno sport che deve ancora conoscere il suo punto massimo, nonostante di anno in anno il futsal riscuota sempre più successo. Nella stagione attuale, infatti, è già molto il seguito che hanno dimostrato di avere varie squadre, in special modo le più forti e attrezzate alla vittoria. Tra di esse vi è sicuramente la Italservice di Pesaro, la grande favorita al trionfo secondo le quote delle scommesse riscontrabili di seguito https://www.planetwin365.it/. La squadra marchigiana, campione in carica dopo una grande annata 2019-20 nella quale ha vinto il suo primo titolo italiano di sempre, può contare su una serie di giocatori di altissimo livello, tra i quali spicca il capitano, che non a caso è un brasiliano. Si tratta di Felipe Tonidandel, nato nel 1990 e arrivato in Italia a 18 anni compiuti per poi essere naturalizzato, grazie alle origini trentine del nonno paterno. L'imposizione della squadra marchigiana è dovuta sia a investimenti diretti sul mercato sia alla miglioria delle strutture dedicate a questo sport, partendo anche dal basso.

Tuttavia, va riconosciuto che, almeno per quanto riguarda gli eventi delle nazionali, il Brasile e la Spagna non hanno rivali. La loro cultura di giocare a calcio puntando sul palleggio e sul controllo di palla, ovviamente rasoterra, ha favorito lo sviluppo di due grandi tradizioni di calcio a cinque. A confermarlo sono i cinque titoli mondiali conquistati dai verdeoro e i due vinti dagli iberici, i quali in Europa non hanno praticamente rivali. Ciò nonostante, va segnalata la recente irruzione della nazionale argentina, la quale si è imposta nell'ultimo mondiale di categoria dopo una grande vittoria in finale contro la Russia, come si può evincere dal seguente link https://www.goal.com/. Il futsal, insomma, è un affare propriamente di nazionali che parlano lingue ispaniche o la cui tradizione calcistica è improntata sul controllo di palla e sulla grande tecnica. L'Italia, vincitrice di un argento e di due bronzi, dovrà faticare non poco per arrivare ad alti livelli. 



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