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Bassa United, incertezza sul futuro. Stefano: «Non vorremmo arrivare allo stop»

 23/10/2020 Letto 847 volte

Categoria:    Serie C2
Autore:    Alessandro Pau
Società:    BASSA UNITED





Mentre i gironi di Coppa di C2 vanno avanti non senza intoppi, il vicepresidente della Bassa United Cristian Stefano illustra le difficoltà di un eventuale stop all’attività sportiva.

COPPA - La Bassa United è al momento in corsa nel triangolare valido per la prima fase della Coppa di C2. Alla prima giornata i rossoblù hanno superato per 3-2 in rimonta lo Sporting in casa: “Squadra fisicamente è ancora indietro - ammette Stefano -. La condizione generale non è ancora ottimale: non siamo dove vogliamo arrivare. Contro lo Sporting, infatti, siamo andati meritatamente sotto di due reti nel primo tempo: abbiamo sprecato tanto e commesso diversi errori. Siamo stati bravi a recuperare e quando abbiamo iniziato a giocare non c’è stata più partita. Alla fine l’abbiamo definitivamente ribaltata negli ultimi 5 minuti anche grazie al gol di Pietro Avena, che fino alla scorsa settimana giocava con la squadra avversaria”. In questo weekend lo Sporting ospiterà la terza squadra del girone, che la prossima settimana a sua volta ospiterà la Bassa: “La terza squadra del raggruppamento è lombarda - spiega Stefano -. Loro hanno lo stop e non possono giocare in casa, quindi non sappiamo se la nostra partita si giocherà. Noi da parte nostra offriamo il nostro impianto per permettere il regolare svolgimento del match”.

STOP - I campionati provinciali sono già stati sospesi, in Lombardia non si può giocare neanche la C2: i sentori di un nuovo stop più ampio sono sempre maggiori, e questo iniziare a preoccupare la dirigenza della Bassa United, che affida al suo vice presidente Cristian Stefano il proprio pensiero: “Saremmo arrabbiati in caso di una nuova eventuale sospensione. In un mese di preparazione abbiamo speso tanti soldi - spiega -, per le palestre, per acquistare attrezzature, per pagare i compensi ai giocatori, e ora con l’incertezza del non sapere se e quando comincerà il campionato. La nuova ondata era stata ampiamente preannunciata dagli esperti, si sarebbe potuta organizzare la stagione in un altro modo. Gli sforzi economici sono parecchi - ribadisce il vicepresidente -, e gli introiti così come gli sponsor sono molto pochi. Ci sentiamo poco tutelati, così come successo anche nella scorsa stagione per il discorso legato ai playoff promozione”.


Alessandro Pau
 



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