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Rubrica | L'Analisi tattica di Fiore: "I giocatori fanno la differenza in campo, giudicate gli allenatori per il lavoro settimanale"

 28/01/2015 Letto 1102 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:   
Società:    VIRTUS PALOMBARA





Ancor prima diventare allenatore, Martin Fiore lo era già in campo, da giocatore, quando – dal 2001 fino a qualche anno fa – ha vestito solo e soltanto la maglia della Brillante, diventandone la bandiera. Poi, una volta appesi gli scarpini al chiodo (provvisoriamente), si è seduto sulla panchina della Roma Torrino, per tornare successivamente a giocare con la Virtus Palombara, di cui ora ne è l'attuale allenatore.

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Prima delle domande, cosa ne pensi dell'"Analisi tattica" di Mauro Micheli?
L'ho letta e la considero molto interessante e simile alla mia, non a caso io e Mauro abbiamo fatto il corso a Coverciano insieme. Ti dico una curiosità: con noi c'erano anche Mannino e Ranieri, e oggi tutti noi alleniamo una squadra romana in quattro diverse categorie.

Cos'è la tattica nel futsal?
E' l'unificazione di idee di tutta una squadra per far fronte a qualsiasi tipo di situazione si possa presentare sul campo. Per questo bisogna lavorare a livello collettivo ma senza trascurare il piano individuale. E' fondamentale a tal fine la cura dei piccoli dettagli abbinata alla comunicazione tra gli atleti.

Quanto conta?
E' molto importante perché maggiore è l'intesa tra i giocatori, migliore sarà la fluidità del gioco. Un'idea comune di gioco facilita una buona esecuzione dello stesso.

Come è cambiata dalla nascita del futsal ad oggi?
Sicuramente un cambiamento c'è stato, come d'altra parte in tutti gli sport, perché l'evoluzione stessa porta cambiamenti. Certamente lo scambio di informazioni a livello globale tramite internet ha permesso lo studio e la crescita del gioco del futsal. Per esempio, 15 anni fa era quasi impossibile vedere un video di una partita e riuscire a catturare un determinato calcio d'angolo o una situazione tattica specifica. Quindi, se prima le potenzialità dei migliori erano riservate a pochi oggi sono, fortunatamente, di dominio pubblico.

Quanto contano i moduli?
Niente, perché quanto più è elevato il tasso tecnico meno esistono i moduli. Oggi la maggior parte dei giocatori è intelligente e polifunzionale. Quest'ultimi sono in grado di adattare il modulo in base alle necessità e questo fa sì che si crei un continuo cambiamento di moduli durante una partita.

Qual è il tuo modulo preferito e perché?
Data la risposta precedente, non ho un modulo preferito. Forse solo in alcuni casi, in base alle caratteristiche tecniche dei giocatori in campo, posso proporre un modulo più offensivo o difensivo.

Ti capita di cambiare modulo nel corso della partita?
Siccome non ne ho uno fisso, mi capita, non intenzionalmente, di dare direttive che portino al cambiamento continuo di modulo. Per esempio se chiedo di "dare profondità" spesso ci ritroviamo 1-2-1 o 2-2.

Quanto è importante studiare la tattica avversaria?
Ovviamente quante più informazioni ho sulla tattica avversaria, tanto più mi sento avvantaggiato. Spesso l'allenatore immagina una partita che poi alla fine risulta diversa dalle sue aspettative ma, nonostante ciò, è necessario comunque prepararla nei minimi dettagli.

Hai mai vinto una partita con una intuizione tattica?
No. Sarebbe opportuno che l'allenatore si spogliasse di questo falso protagonismo perché la differenza in campo la fanno i giocatori. Noi allenatori siamo i responsabili della preparazione settimanale e dovrebbero giudicarci principalmente su questo.

Quanto sono importanti le palle inattive?
Abbastanza. Forse si dovrebbe perdere più tempo nella loro cura perché di solito sono decisive in campo.

Difesa a uomo o a zona? E perché?
Entrambe. Dipende dalle caratteristiche dei giocatori, dalla categoria e da quanto è ampia la rosa. Io solitamente adotto entrambe le soluzioni, anche se preferisco la difesa a uomo con cambio di marcatore.

Fai uso della match analysis?
Tantissimo. Credo che per il giocatore sia indispensabile vedere le scelte giuste e gli errori commessi ed anche per avere una visione d'insieme della squadra. Capita spesso che i giocatori non si riconoscano nelle scelte fatte perché troppo coinvolti dall'agonismo. Dunque è essenziale che se ne rendano conto. In conclusione credo che anche le statistiche aiutino, se prese in maniera veritiera.

Quante ore dedichi alla tattica durante gli allenamenti settimanali?
Quasi tutto l'allenamento settimanale perché insieme al preparatore atletico cerchiamo di fondere l'allenamento fisico con quello tattico.

Quanto conta il quintetto iniziale nell'arco della partita?
Tanto quanto gli altri, perché in ogni fase di gioco tento sempre di creare un equilibrio nel quintetto, cercando di mettere ogni giocatore in condizione di potersi esprimere al meglio. Il primo quintetto fa parte della prima fase, che è importante tanto quanto la seconda e così via.

Puoi nominare il prossimo allenatore che si sottoporrà alle domande di “Analisi tattica”?
Daniele D'Orto della Lazio femminile.


Francesco Puma



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