Una bandiera chiamata Alexandre Gedson: “Lazio, sono felice e onorato di vestire la tua maglia”
30/10/2024 Letto 235 volte
Categoria: Serie A2 Élite
Autore: Alessandro Cappellacci
Società: SS LAZIO
La Lazio scenderà in campo al PalaCaldari da unica padrona del girone B di Serie A2 Élite. La sentitissima vittoria nella stracittadina con la Roma, oltre al terzo risultato utile di fila in regular season, ha infatti permesso alla banda di Maurizio Grassi di salire sul gradino più alto del podio. Un gradino che gli aquilotti, il 2 novembre al cospetto del fanalino di coda Tombesi, sono determinati a consolidare. “Dobbiamo continuare il nostro percorso - la premessa di Alexandre Gedson -. Stiamo svolgendo un’ottima settimana di lavoro, e, sicuramente, sfodereremo una buona prestazione”.
Pur compiaciuti del 6-4 inflitto ai “cugini” giallorossi, gli aquilotti sono ora interamente focalizzati sull’imminente trasferta in terra abruzzese. “Il derby, ormai, è passato - dice il brasiliano -. Siamo contenti della nostra gara, e certamente ci ha dato tanta fiducia per la prossima partita, ma questo è soltanto l’inizio. Quindi, testa a sabato”.
Il brasiliano è pronto a misurarsi per l’ennesima volta in carriera con i colori biancocelesti sulla pelle. “Indossare questa maglia, per me, è sempre un piacere. Sono felice e onorato di vestirla”, asserisce il classe ’91, alla sua settima annata sportiva con la Lazio. Lo stesso laterale, dal canto suo, sa bene cosa ci vuole per affrontare un campionato nel miglior modo possibile: “Ti devi creare dei piccoli obiettivi per raggiungerne uno più grande. Non puoi pensare di raggiungere quello grande senza passare prima dai piccoli. A ogni allenamento, a ogni partita. Perché ogni incontro in Serie A2 Élite rappresenta un’insidia: qualsiasi campo è difficile, però devi lavorare settimanalmente per rendere al meglio in quella partita. Poi, a metà stagione, guarderemo e penseremo all’obiettivo più grande, ma occorre farlo giornalmente”.
Senza dimenticare i tifosi, pronti a “soffiare” con passione dietro le spalle dei propri beniamini. “Dobbiamo essere bravi noi, all’interno del campo, a trascinare la gente fuori con gli atteggiamenti, l’impegno e la determinazione. Secondo me, è proprio quest’ultimo l’ingrediente principale per creare e fare qualcosa di importante”, la chiosa della bandiera capitolina.
Alessandro Cappellacci