Una stagione iniziata con ben altri programmi, con l’obiettivo dichiarato di competere per tutti i trofei stagionali, si è conclusa al primo turno del playoff, in due gare, contro quella Feldi che aveva già castigato la L84 in Coppa Italia. Annata ultra deludente per i torinesi, l’ultima con Alfredo Paniccia in panchina. Ma sarebbe un grave errore non contestualizzare l’esperienza dell’allenatore lepino nel suo ciclo a Leini.

L’ASCESA - Con Alfredo Paniccia in panchina la L84 è passata dai playout ai playoff, sfiorando due finali, una di Coppa Italia a Policoro l’altra scudetto, mancate per una manciata di secondi o per episodi imprevedibili come quell’iconico palo preso da Vidal con ripartenza letale e decisiva di Borruto che decise gara-3 della pazza semi della passata stagione. Con Alfredo Paniccia in panchina la L84 ha alzato il suo primo trofeo in Serie A, quella Coppa della Divisione vinta contro un super performante Real San Giuseppe. Che qualche settimana aveva trionfato in Coppa Italia, mai battuta in stagione in una gara secca. Alfredo Paniccia ha migliorato la L84 facendola salire di livello, con un’identità ben precisa, una proposta di gioco tanto chiara quanto credibile. Tutto ciò non può essere offuscato da una stagione nata male, con l’abbaglio Vinicius Rocha in primis, e terminata prematuramente.

IL SALUTO - Paniccia saluta sui social, con quel solito aplomb che lo ha sempre contraddistinto e con il quale ha raccolto tantissimi consensi. Cita Guccini e Vecchioni, ringraziando Torino. Il futuro della L84 si conosce, va solo ratificato l’arrivo del spagnolo Diego Rios, ex Azkar, O Parrullo Ferrol, Levante (proprio di Cuzzolino e Maxi Rescia), Ribera Navarra, in Indonesia con il Bintang Timur Surabaya. Quello di Paniccia si scoprirà a breve.

 

 

 

 

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Redazione C5 Live

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