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#futsalmercato, Mirafin-Paolo Petruzzi: altra pausa di riflessione

 22/01/2020 Letto 444 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    MIRAFIN





Paolo Petruzzi non è più il direttore generale della Mirafin. La notizia era presupponibile visto che l’oramai ex direttore generale negli ultimi 10 anni ha rappresentato l’alter ego di mister Salustri seguendone sempre le orme.
 
Paolo, avventura giunta alla fine?
"Assolutamente no. Innanzitutto non possiamo parlare di avventura ma di un progetto portato avanti negli anni con grande professionalità da parte di tutti gli attori interessati, ed ottimamente governato dal presidente Raffaele Mirra. Quando si inizia un progetto tecnico solitamente si parla di un arco temporale di 3 anni, questo è quanto si presuppone sia necessario per raggiungere l’obiettivo primario per poi dare corso ad una nuova programmazione. In effetti questo è stato quanto abbiamo impiegato per passare dalla C1 alla serie A2, un ulteriore anno per consolidare la categoria, oggi mi sembra corretto che la società abbia la possibilità di ripianificare con il giusto anticipo il proprio futuro.
 
Un futuro senza Petruzzi?
"Mai dire mai. E’ presto per sapere quali possono essere gli scenari della prossima stagione. Una pausa di riflessione mi sembra necessaria, soprattutto per il mister, da quando è rientrato nel calcio a 5 ha lavorato sempre con l’obiettivo di andare oltre i limiti e questo è un modus vivendi che ti consuma dentro".
 
Ma non vedremo mai Salustri senza Petruzzi e viceversa?
"Ho un’età ed una storia alle spalle che mi consentono di fare delle scelte solo per il piacere di farle. Quando riesci a condividere una passione con un amico vero per me è il top e con Maurizio c’è una grande amicizia che va oltre il calcio a 5. Certo, se il mister dovesse rispondere ad alcune sirene che già sono suonate fuori dei confini italici non potrei seguirlo, ma se dovesse riscendere in campo con soluzioni più semplici credo che mi chiamerebbe ancora al suo fianco".
 
Sabato sei comunque andato in panchina con l’under 17 in quel di Anzio per una vittoria prestigiosa:
"Certo, i miei under fino a che mi vorranno in panchina non li lascio. Gli ho fatto la promessa che li avrei preparati per l’under 19 sacrificando anche qualche cosa ai risultati. Loro sono stati pazienti, gli ho fatto perdere qualche partita di troppo, ma oggi iniziano a giocare da squadra. Sabato, ad esempio, contro un’ottima formazione come l’Anzio ci mancavano 3 giocatori dai nomi importanti, due addirittura erano con la prima squadra, nonostante questo si è vinto impiegando tutti e 12 i ragazzi a disposizione. Il concetto che non ci sarà mai un singolo più forte della squadra inizia ad essere un qualcosa in cui credere".
 
Quindi il tuo rapporto con la Mirafin non è chiuso:
"Il mio rapporto con la Mirafin non si chiuderà mai e posso garantire che anche per Salustri c’è la stessa consapevolezza. Le sconfitte fortificano, ma le vittorie ti fanno condividere momenti che rimarranno per sempre in ognuno di noi. Il rapporto che si è creato in questi anni con il mondo Mirafin non potrà essere cancellato da nessuno, credo che Mirra e Rocchi non scompariranno mai dall’elenco VIP dei nostri telefoni".
 
Ci hai detto che il telefono del mister è abbastanza bollente, cosa ci dici del tuo?
"Seguo in primis mio figlio anche se ahimè gioca a calcio, tra l’altro è stato casualmente voluto nella sua attuale squadra da un ds il cui nome per me è stato da subito garanzia di serietà e professionalità: Gianluca Mirra. Poi ho gli under 17 della Mirafin da portare il più in alto possibile, per questa stagione siamo sold out, per la prossima c’è tempo, dopotutto domani è un altro giorno’.
 
Ufficio Stampa Mirafin


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