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Valentia, i piccoli campioni di Gargiulo e Palmiero. "Crescono e si divertono"

 01/03/2021 Letto 727 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Alessandro Cappellacci
Società:    VALENTIA





Nonostante le rigide restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, i campioncini della scuola calcio del Valentia continuano a correre e divertirsi in quel di Via Antonio Panizzi. Il merito di ciò va anche a validi istruttori come Matteo Gargiulo e Vincenzo Palmiero, rispettivamente dei Piccoli Amici e Mini Pulcini, in grado di saper fronteggiare una situazione così delicata.

Come state gestendo il lavoro con i bambini dovendovi attenere ai protocolli anti-Covid?
Matteo Gargiulo: In un periodo così delicato, allenare i più piccoli della scuola calcio non è affatto facile - esordisce -. C’è dietro un lavoro continuo e la ricerca di nuovi esercizi da fargli svolgere affinché possano imparare e, soprattutto, divertirsi. Determinati paletti imposti dagli enti non permettono loro di godersi appieno ciò che il calcio a 5, in cui il contatto è alla base di tutto, potrebbe regalare di bello. Tuttavia, ciò non toglie loro l’intrattenimento in ogni seduta.
Vincenzo Palmiero: In questo periodo storico di restrizioni, motivare ragazzi di quell’età non è affatto semplice - premette -. Ogni allenamento è rivolto a stimolare i ragazzi e a non farli annoiare, cercando, in qualche modo, un po’ di competizione: i bambini, infatti, vogliono fondamentalmente giocare la partita, cosa che, purtroppo, non possiamo fare. Quindi ci inventiamo ogni volta qualcosa di nuovo per tenere alta l’attenzione, coniugando il divertimento agli esercizi di base per la tecnica individuale.

Quali soddisfazioni prova un istruttore della scuola calcio ad allenare i più piccoli e a trasmettergli i veri valori dello sport?
MG: Il gruppo si è abituato pian piano a questa situazione e viene con entusiasmo a ogni allenamento - spiega -: vedere quello sguardo di gioia quando i ragazzi corrono e calciano il pallone, mi regala delle emozioni importanti ed è ciò che, sicuramente, mi porto a casa con maggior soddisfazione. Una cosa che apprezzo della categoria che alleno è come si siano aperti, in maniera semplice e disinvolta, verso gli altri compagni. Non è facile per dei bambini di 4, 5, o 6 anni assimilare il principio di sport di squadra, ma lo stanno intendendo molto bene. Nessuno viene mai escluso: si gioca, ci si diverte e si impara insieme.
VP: Le soddisfazioni che si ottengono, lavorando con bambini di quest’età, sono quelle di vederli crescere allenamento dopo allenamento - asserisce -. Notare i loro progressi, rendersi conto che ti seguono, ti ascoltano e, innanzitutto, che per loro sei un punto di riferimento. Per noi che abbiamo giocato è bello trasmettere i giusti valori di questo sport come la lealtà, la correttezza e il sacrificio. Tutti sono dei campioni, a prescindere dal proprio livello tecnico, e ogni giorno con loro è una vittoria e una scoperta. È una bellissima esperienza, soprattutto per me che amo i bambini: stare insieme a loro è un divertimento, dettandogli e insegnandogli, inoltre, quelle regole che da un campo di calcio te le ritrovi nella vita.

Com’è per voi lavorare al Valentia? Che aria si respira nell’ambiente?
MG: Sono qui da più di un anno grazie al presidente Roberto Ronchi, che mi ha convinto a credere in questa realtà - afferma -. Posso dire di essere entrato a pieno nella mentalità del Valentia e mi sento a casa, sia per il ruolo da allenatore che per quello da giocatore, e questo lo devo alla gente che lavora nella società: prima di essere serie nel lavoro, sono persone che a livello umano ti lasciano qualcosa. Questa opportunità mi sta facendo crescere calcisticamente e umanamente.
VP: È la mia prima esperienza al Valentia, una società consolidata dal ’97 con un presidente attivo nel circuito da tanto tempo - evidenzia -: un’avventura positivissima. Qui si respira aria di ottimismo, nell’attesa di tornare a farlo a pieni polmoni sia nel mondo del calcio che, soprattutto, nel futsal, e di far divertire i bambini: il loro obiettivo primario, a quest’età.

Perché nulla al mondo dovrà mai negare il sorriso sul volto di un bambino. Uno dei principi fondamentali di casa Valentia.


Alessandro Cappellacci



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