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Come la pandemia ha impattato sul gioco (online e non)

 27/04/2021 Letto 705 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Che la pandemia abbia avuto un impatto forte sul modo di vivere in milioni di persone è ormai lapalissiano. In tutti i settori. Dal tempo libero alle relazioni sociali, passando per lo studio e il lavoro.

Ma un settore che ha pagato a caro prezzo la chiusura forzata dei vari lockdown che si sono susseguiti è quello delle scommesse. Un movimento che generava miliardi di euro e che, a partire dal marzo 2020, ha visto notevolmente ridurre le proprie entrate.

Nel dettaglio, però, come ha impattato la pandemia sul mondo del gioco?

Meno gioco, meno tasse

Quando si fattura di meno, quando le entrate diminuiscono, crollano anche le entrate dello stato. Significa che, banalmente, hanno pagato meno tasse. Ma non per scelta. Semplicemente, perché avendo meno introiti le imposte diminuiscono.

E uno stato che, soprattutto in questo periodo, non riesce a incassare più soldi dalle tasse è in seria difficoltà per aiutare, poi, i cittadini che devono avere assistenza in questo periodo difficile.

Anche perché, quegli stessi addetto che lavoravano nei centri scommesse adesso o hanno perso il lavoro o sono in Cassa Integrazione. Non certamente una bella prospettiva.

Insomma, un cane che si morde la gola.

Quasi esclusivamente giocate online

A parte qualche settimana in cui i centri scommesse hanno potuto aprire, il gioco si è spostato nell’online. Era già una crescita che stava avendo sempre più clamore ma che, poi, è definitivamente esplosa con la pandemia.

Non con il lockdown duro di marzo e aprile, quando era praticamente tutto chiuso – comprese le attività sportive -. Ma quando le maglie delle restrizioni si sono allentate.

Ed è qui che la platea di giocatori online si è allargata sempre di più, fino ad arrivare a un crescendo notevole. E, quindi, aumenta la domanda ma l’offerta resta sempre uguale. O, meglio, le grandi agenzie restano sempre uguali. Perché, poi, ognuna di esse organizza degli incentivi per essere, comunque, scelta rispetto alle altre.

Ad esempio, c’è chi propone l’iscrizione senza alcun deposito: clicca qui per saperne di più. Oppure, anche portali dove c’è l’opzione ‘porta un amico’ in cui ti permette di avere un bonus di ingresso.

Insomma, al di là delle tecniche che le varie piattaforme stanno attuando per aumentare i ricavi, la situazione è difficile.

Lo sport è ‘dimagrito’

Chiudiamo con un qualcosa che è venuto alla luce con il tentativo di far nascere la SuperLega: lo sport, e in particolare il calcio, è a corto di liquidità. Già in tempi floridi, infatti, galleggiava a fatica. Ora, però, la situazione è ancora più complessa perché mancano diverse fonti di guadagno.

Riuscirà lo sport a reggere in questo modo? Ai posteri l’ardua sentenza. Anche se pare inevitabile come una riorganizzazione dei costi e di tutta la gestione vada necessariamente fatta il prima possibile. Prima, appunto, che sia troppo tardi. 



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