Pensi a Ricardinho, la stella del calcio a 5 portoghese e non solo, e ti immagini il classico giocatore schivo e freddo nei confronti degli altri. Poi, dopo i primi minuti in cui sei seduto al tavolino con lui, capisci che è tutto e il contrario di tutto di come te lo eri immaginato: “Non mi piace l'ambiente del calcio a 11, preferisco quello del futsal perché è più amichevole e confidenziale”. Basta una frase in 15 minuti del faccia a faccia assieme lui per capire che tipo di persona è il numero 10 della nazionale portoghese: una persona socievole, amante del suo mondo e aperto a qualsiasi confronto.

RICARDINHO - Domani, il folletto alto 1,65 che nel calcio a 11 fu scartato dal Porto all'eta di 15 anni proverà a battere l'Italia per la prima volta nella storia dei lusitani: “Perché non abbiamo ci siamo mai riusciti? Penso che la motivazione stia nel fatto che il vostro campionato sia più competitivo del nostro – dice il giocatore del Benfica -. Da noi, oltre alla mia, c'è solo un'altra squadra che compete per le parti alte della classifica, lo Sporting Lisbona. Ecco spiegato il perché, ma domani spero sia la volta buona”. Oltre a giocare contro l'Italia, i portoghesi domani sfideranno anche i numeri e la tradizione: “C'è sempre una prima volta, prima o poi dovremo vincere. Ce la metteremo tutta per invertire questa tendenza, sarebbe la dimostrazione che il nostro calcio a 5 è in crescita”.

PRIMA O POI IN ITALIA - In chiusura una battuta sul suo futuro, che potrebbe essere in Italia: “Perché no? Mi piacerebbe. Ho ricevuto un'offerta anni fa quando ho giocato la Uefa Futsal Cup e una questa estate”. Il nome della squadra che ha provato a portarlo in Italia resterà top secret, ma – una volta uscito quello della Cogianco – la stella portoghese si salva con un dribbling dei suoi: “Chi, Carlo Giannini? No, non lo conosco”. Il portoghese sorride, si alza e se ne va. Fantamercato o pura verità?

Francesco Puma

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