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Fifò si racconta a C5Live: "Futsal, passione senza limiti. Ai Giochi un oro storico"

 07/11/2018 Letto 974 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Redazione
Società:    PORTOGALLO





Ha incantato tutti ai Giochi Olimpici, trascinando il Portogallo alla medaglia d’oro tra gol pesanti e giocate sopraffine, a soli 18 anni vanta già numeri da record. Se la nazionale lusitana in rosa ha imitato, in quel di Buenos Aires, il trionfo di Ricardinho e soci all’Europeo di Lubiana, gran parte del merito ha un nome, anzi, un soprannome: Ana Sofia Simões Gonçalves, per tutti Fifò, è la nuova stella mondiale del calcio a 5 femminile. La sua ricetta per il successo? Lavoro, lavoro, e ancora lavoro.

Tutto il mondo del futsal parla di te: una ragazza d’oro che ha disputato a Buenos Aires un’edizione storica dei Giochi Olimpici. Quali sono le tue sensazioni?
“Mi sento soddisfatta dello storico successo che abbiamo raggiunto per la nostra squadra nazionale e il futsal femminile portoghese. Sapevamo che era una competizione diversa da tutte le altre, una competizione unica: eravamo molto ambiziosi, volevamo vincere e portare così la medaglia d’oro in Portogallo. Sono stata anche molto felice di aver contribuito al successo della squadra, insieme abbiamo raggiunto l'obiettivo più importante”.


Il tacco in semifinale contro la Bolivia ha fatto il giro del mondo. Il Portogallo ha un Ricardinho al femminile?
“Il Portogallo ha una giocatrice che lavora duro per migliorare, per superarsi sempre di più ogni giorno che passa e per essere sempre al massimo, in modo da offrire il suo contributo alla squadra. Ero molto felice per il gol: è stato un bel gesto tecnico, ma ero ancora più contenta per la vittoria di tutti”.

Hai 18 anni e sei già così forte. Dove nasce la tua passione per il futsal e qual è la tua forza?
“La mia passione per il futsal non ha confini. Mi è sempre piaciuto giocare a pallone e ho optato per il futsal: è una disciplina con molta intensità, uno sport più incerto. Non si sa mai cosa può succedere e non ci sono partite già vinte, né a 10 né a 2 minuti dalla fine. La mia prima forza viene da me stessa. Devo avere la motivazione per voler giocare e per essere ogni volta migliore, ma la mia forza viene anche da coloro che mi aiutano ogni giorno nel mio viaggio e mi sostengono. Sono tutti essenziali”.

Tutti ti conoscono come Fifò: da cosa deriva questo soprannome?
“Questo soprannome nasce quando ero piccola: la mia famiglia ha iniziato a chiamarmi Fifó, penso che sia un diminutivo di Sofia. Nel mondo del futsal, e al di fuori, sono conosciuta come Fifó, ma c’è anche chi mi chiama Sofia”.

Chiunque ha visto i tuoi numeri sul campo, ma com’è Fifò nella vita di tutti i giorni?
“Oltre al futsal, studio. Sono sempre stata in grado di conciliare bene gli studi con il futsal, anche se quest’ultimo occupa gran parte del mio tempo. Per me il calcio a 5 è la prima cosa, è ciò che mi dà piacere e amo praticarlo”.

Conosci il calcio a 5 italiano? Ti piace?
“Sì, lo conosco. Oltre ad avere la possibilità di guardare gli highlights delle partite, ho anche compagne in nazionale che giocano in Italia e altre compagne di squadra che hanno già giocato lì, attraversando questo tipo di esperienza. Mi piace il futsal italiano: penso che sia molto fisico, un aspetto decisamente importante che fa parte del gioco”.


Redazione



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