#futsalmercato, Falconara: se ne va un'altra eroina dello scudetto. Out Sestari
Quando sei arrivata qui fu un’estate stranissima. Prima ti avevamo cercato noi. E sempre noi poi ti avevamo detto di non poterti prendere più. I piani erano cambiati e i nostri progetti diventati altri. Ricostruire senza avere nessuna velleità di vincere. Poi all’improvviso ci avevi riscritto tu. Scioccata e frastornata dall’essere fatta uscire da quella che consideravi casa. Noi all’epoca un portiere ce l’avevamo già. Ma non abbiamo esitato a prenderti. Facendo una figuraccia, ma una di quelle brutte brutte. Convinti però di aver fatto un regalo alla nostra gente. E in fondo al futsal italiano. L’avevamo fatto per un motivo semplice semplice: la speranza. La speranza che un giorno avremmo rivinto. Ancora.
All’inizio sembravi un pulcino sperduto. In una cittadina che ha ogni tipo di problema, escluso il vulcano. Ma al terzo giorno qui qualcosa è cambiato. “Ma voi ci siete sempre?”, ci hai detto. Stranita da questo posto pieno di casi umani, di pazzi buoni, di tutti mezzi dirigenti ma in fondo nessuno lo è. Oggi che te ne vai questo posto l’hai conosciuto bene. Davvero per bene. Sei per fino dentro la chat magic, quella dei tifosi, onore concesso solo alla nostra Pupilla.
Ma oggi che te ne vai devi farci un favore: non piangere più. Ti avevamo chiesto di cantare insieme alla nostra gente. E l’hai fatto. Alla tua ultima memorabile partita dentro il PalaBadiali. Prendendo pure un rimbrotto dalla panchina. (Non) ti avevamo chiesto di farci vincere uno scudetto. Perché eri solo la speranza. E invece l’hai fatto. Insieme alla tua super squadra. Mandando in estesi mistica un esercito di persone venute dalle Marche. Proprio in quella città che avevi scelto come prima casa e che aveva osato metterti alla porta e non più semplicemente in porta. Perché il Dio del futsal aveva già deciso tutto.
Che tu, suo Angelo, l’avresti dovuta decidere. In prima persona. Oggi che te ne vai la domanda che ci hai fatto ha una sola risposta. No, non hai alcun debito con noi. Finché avremo la forza di ricordare si racconterà dell’anno domini 2024 barra 25. Quella dell’Okasa Campione d’Italia. Si tramanderà ai poster la leggenda del miglior portiere del mondo che, non solo parava di tutto, ma faceva pure i gol. Ora però vai e smettila almeno tu di piangere. Il tempo asciugherà le lacrime, travestendole dal dolce dei ricordi, insaporito da quello della gloria. La gloria quella eterna. Eterna. Ciao, Ana Carolina. Ciao, colonnello Sestari. Ciao, miglior portiere del mondo.
Ufficio Stampa Okasa Falconara
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