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Mario Patriarca e il suo ritorno al futuro: “Questa squadra mi mancava; non ho avuto nessun dubbio ad accettare”

 14/10/2015 Letto 862 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Nicola Ciatti
Società:    REAL RIETI





Dopo l’ottima stagione 2014-15, il tecnico torna sulla panchina amaranto con l’obiettivo di dare una scossa al gruppo: “Dobbiamo tornare a far paura agli avversari, non a temerli. Lavorerò prima di tutto sull’aspetto psicologico. Quando vedremo il mio Rieti? Speriamo prima possibile…”

Rieti – Siamo onesti. Il suo nome era nell’aria già da qualche settimana, prima ancora che la società ufficializzasse lunedì mattina l’esonero di David Ceppi. Le difficoltà iniziali incontrate dal Real Rieti nelle prime giornate di campionato, avevano portato spesso ad accostare il possibile ritorno di Mario Patriarca sulla panchina amaranto nel caso la situazione non fosse cambiata. Ebbene dopo la decisione del presidente Pietropaoli di cambiare guida tecnica, l’ex tecnico di Atletico Teramo, Pescara e proprio Rieti è di nuovo lì al suo posto, sulla sua panchina, a cercare di riportare il Real Rieti ad una dimensione più battagliera e determinata. Si tratta dunque di un ritorno per Patriarca, che l’anno scorso era stato tra i principali protagonisti di una stagione superlativa. Assieme al tecnico abruzzese abbiamo realizzato quella che di fatto è la sua prima intervista da neo allenatore del Rieti.

Mario Patriarca, innanzitutto bentornato. Ti è mancato il campo e il rapporto con la squadra in questi mesi?
“Sicuramente mi è mancato tanto, non posso negarlo. Sono ormai anni che sono abituato a cominciare le stagioni con allenamento e preparazione. Quest’anno è stato molto diverso; uno che è abituato a stare sul campo non prova belle sensazioni nello stare fuori dall’inizio; rimettermi al lavoro sul campo è stata una bella soddisfazione”.

Riparti da dove avevi lasciato, cioè dalla panchina del Real Rieti. Che differenze hai trovato rispetto all’anno scorso?
“L’anno scorso per me è stata una stagione eccezionale: ero stato fortunato io in determinate scelte, ed era stata brava la società a mettermi a disposizione giocatori veri. Avevo una squadra nella quale mi rispecchiavo totalmente; non mollava mai, era allegra, vogliosa, non si tirava mai indietro. Eravamo arrivati a non aver paura di nessuno; e abbiamo fatto tante belle cose insieme, dentro e fuori dal campo. Quest’anno sono cambiati quasi tutti gli interpreti; è una squadra più esperta, ma forse meno sbarazzina. Ho fatto un solo allenamento con loro, ho bisogno di tempo per capire cosa poter fare col materiale a disposizione”

A quando risalgono i primi contatti con la dirigenza del Rieti? Cosa ti ha spinto ad accettare questa proposta?
“Dopo un chiarimento in estate col presidente devo dire che siamo sempre stati in buoni rapporti; ci sono state delle incomprensioni, è vero, ma non hanno certo cancellato un rapporto di amicizia vero che c’è sempre stato tra di noi. Sono sempre rimasto stato in contatto con l’ambiente; e devo dire grazie ai tifosi che mi hanno sempre fatto sentire parte integrante del Real Rieti. E’ stato bello avere un rapporto costante con la tifoseria, voleva dire che avevo lasciato un buon ricordo. E’ stato fin troppo facile accettare di tornare, avevo lasciato un po’ il cuore in questa realtà, i dirigenti sono persone splendide, i tifosi passionali, il presidente è uno dei personaggi più positivi del nostro movimento: non ho avuto nessun dubbio a tornare. In qualsiasi situazione fosse stata la squadra avrei accettato”

In base a quello che hai visto sul campo e sentito nell’ambiente, quale sarà la priorità su cui lavorare in queste prime settimane?
“Si tratta di una questione psicologica; voglio una squadra che dia il cento per cento, e che dia soddisfazioni a chi la viene a vedere. I ragazzi devono dare tutto, i risultati poi fanno parte anche dal caso. Cercherò di ricaricare la squadra, che in questo momento subisce molto le delusioni del campo e mi sembra frenata. L’anno scorso invece avevamo una rosa molto più forte caratterialmente, senza paura; questa sarà la prima parte del lavoro da fare col gruppo”

Conoscendo il valore di questa rosa, dove credi dovrebbe essere il posto del Real Rieti in questo campionato?
“Non possiamo fare adesso questa valutazione; lo diranno più avanti il campo e i risultati. Sono una persona atipica, sono convinto che dalle prestazioni arrivano i risultati. L’obiettivo primario adesso è riportare nei giocatori entusiasmo, voglia di allenarsi e di affrontare le partite senza paura di nessuno. Ci saranno momenti belli e momenti brutti, senza dubbio le squadre che affronteranno il Rieti dovranno sapere che per loro sarà sempre difficile. E’ presto per dire cosa potremo fare e dove potremo arrivare, ma non vogliamo certo mollare”.

Il presidente Pietropaoli ai nostri microfoni ha detto che tutti dobbiamo aspettarci una rivoluzione nel parco giocatori a dicembre. Ti trova concorde questa linea?
“Non so se andremo verso una rivoluzione, per ora sto valutando se il parco giocatori attualmente a disposizione può avere le caratteristiche che cerco per la squadra che ho in mente. Qualcosa faremo sul mercato, è sicuro, ma è presto per parlare di rivoluzione. Il mio compito adesso sarà conoscere i giocatori e valutarli”.

Quando dovremo aspettare per vedere un Rieti che rispecchi la filosofia di Mario Patriarca?
“Bella domanda, speriamo molto presto. Prima facciamo, meglio è; i tempi dipendono da tanti fattori. Dovremo valutare il tempo di reazione a livello mentale dei giocatori. Non vedremo grossi cambiamenti subito; in ogni caso chi è stato prima di me non ha certo fatto male. Cambiare tutto adesso sarebbe deleterio, dovremmo arrivarci gradatamente, cercando di mantenere quanto di buono è stato fatto, e cambiare quello che ci permetterebbe di migliorare”.

Nicola Ciatti
news@calcioa5live.com





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