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Carchedi protagonista dell'Italpol: "Merito di Medici e dei miei compagni"

 17/11/2016 Letto 1643 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Francesco Puma
Società:    ITALPOL





Maurizio Carchedi è diventato grande. Qualcuno potrebbe pensare che scendere da una Under 21 nazionale a un campionato regionale sia un passo indietro, ma non lui. Perché in C1 si cresce eccome, chiedere per credere: “Questo campionato è di gran lunga più complicato di quello che giocavo l'anno scorso, dove ho incontrato al massimo due o tre squadre in grado di metterti in difficoltà. Il livello era inevitabilmente più basso. Qui, invece, ogni sabato è una guerra, che sia con i secondi o con gli ultimi in classifica. Le partite si decidono sempre all'ultimo e i risultati lo dimostrano”.


CARCHEDI - Un processo di integrazione, quindi, che si è rivelato più difficile del previsto, ma che Carchedi ha superato anche grazie all'aiuto di Alessio Medici: “Sto con lui da quattro anni – dice il giovane classe '96 – per me è più di un semplice allenatore. Conosco il suo modo di vedere e di giocare il calcio a 5 a memoria, e questo ha facilitato il mio inserimento in squadra”. E così, dopo pochi mesi, Carchedi è ormai un giocatore della prima squadra a tutti gli effetti: “Ma io me lo aspettavo, perché conosco Alessio e lui conosce me. Sappiamo cosa possiamo darci a vicenda, e lo ringrazio per la fiducia che mi ha dato e che ho sempre cercare di ripagare”. Sicuro di sé, ma anche altruista: “Se mi sono ritagliato uno spazio così importante, il merito è anche dei miei compagni. Essendo il più piccolo in squadra, cercando sempre di trasmettermi la loro esperienza e di darmi consigli nel momento del bisogno. Sono fantastici”.

REAZIONE – Sabato, contro la Fenice, l'Italpol è chiamato a reagire. Nonostante la vittoria contro la Juvenia, la società non ha gradito la prestazione: “Possiamo e dobbiamo fare di più”, ha dichiarato in settimana il d.g. Chiauzzi. “Sono d'accordo con il direttore – conclude Carchedi - non abbiamo giocato benissimo, ma va detto che non è facile farlo contro una squadra che si difende così bassa. Purtroppo è qualche settimana che manca forse un po' di lucidità e precisione, vuoi per stanchezza, vuoi perché le squadre che stiamo affrontando danno sempre il 100%. Ma per come la vedo io, riuscire a vincere anche anche quando non si esprime un bel gioco significa essere una grandissima squadra, e noi lo siamo”. Già, tutto torna. Vincente, ma non convincente. Va bene così, in attesa di tempi migliori.


Francesco Puma





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