Antonio Dario a C5Live: "Io, il futsal, il VIR, l'emergenza sanitaria e quella lettera..."
E' a Malaga, per un viaggio da appassionato di futsal e non come personaggio istituzionale. E' a Malaga, sede di una Coppa di Spagna unica e per certi versi storica: organizzata dalla RFEF e non dalla LNFS (ormai in aperto contrasto e conflitto, addirittura spostato in ambito giuridico), con l'utilizzo del VAR (o più precisamente VIR), con tanto di protocollo approvato dalla FIFA. Da Malaga, Antonio Dario si confida in un'intervista a 360 gradi su C5Live, spaziando su varie tematiche.
LA TECNOLOGIA "Sono in Spagna non per un viaggio istituzionale, ma per un'altra esperienza da appassionato, che avevo programmato da tempo vista la opportunità di incontrare molti amici spagnoli e non. Non mi ero quasi accorto dell'utilizzo della tecnologia, nella seconda giornata di gare da quando sono arrivato è stata utilizzata una sola volta, mi pare". Prima constatazione, la differenza fra il VAR del calcio e il VIR del futsal. "Il VAR, come dice l'abbrevazione sta per Video Assistant Referee, nel nostro caso si tratta di Video Instant Replay - spiega - ha una casistica molto più contenuta a 5 casi (gol o no gol, fallo da rigore dentro o fuori area, rosso diretto, scambio di identità della persona, mal funzionamento del cronometro nei secondi finali, ndr), una grande novità, un possibile apripista". Addirittura con una chiamata per partita da parte dei due allenatori. "Sì, funziona come il tennis - prosegue Dario - se la chiamata risulta essere corretta, non si perde l'opportunità di poterne fare un'altra . Devo dire che all'inizio ero un po' dubbioso, ma vedendo il VIR così contenuto, è certamente uno spunto di riflessione. Adottarlo o meno in futuro in Italia? Serve autorizzazione della FIFA, vedremo intanto se verrà applicata ai Mondiali".
LA COPPA DEGLI ALTRI Dario sta toccando con mano l'organizzazione dei maestri di futbol sala. "Si percepisce un'aria strana e fa specie non vedere Lozano e l'entourage della LNFS tutte facce nuove a parte quella di Venancio che rappresenta la garanzia assoluta dell'ottima organizzazione. Il clinic di aggiornamento come al solito di alta qualità con grandi interpreti, fra i quali certamente non sfigurerebbe un nostro rappresentante, anzi Colini fra tutti che in campo internazionale certamente il più conosciuto. La formula è interessante con una tre giorni in cui si alternano tre relatori, poi una tavola rotonda conclusiva ad ogni giornata. Il tutto dalle 10,15 alle 14,45 per poi lasciare spazio alle partite. Quest'anno ci sono fra gli altri Claudia Pons (cittì campione d'Europa con la Spagna femminile, ndr) e il tecnico della nazionale maschile Fede Vidal, Velasco, Miguel Rodrigo, Braz e anche Zego". Sì, l'inventore del sistema 4-0. "Straordinario personaggio che avevo conosciuto la prima volta in Vietnam! Un vero giramondo a portare il seme del futsal. Adesso insegna a Chicago. Mi ha colpito quando gli hanno chiesto il giocatore più funzionale al suo gioco, la sua risposta è stata immediata, nominando senza dubbi Ricardinho". C'era anche Velasco, che ha risposto da grande allenatore e uomo di sport . "Ha parlato di interpretazione da parte dei giocatori che ha avuto nelle sue squadre che ha no fatto la sua fortuna, dicendo che a Prato, per esempio, il suo top era stato Chilavert, alla Luparense Honorio, in Spagna al Caja Segovia Lucuix e a Madrid naturalmente Ricardinho". Più in generale la coppa è un'esperienza da vivere. "Sorpreso Braz - asserisce Antonio Dario - era quasi commosso nel dire che questi sono i nostri momenti, non sono degli spagnoli ma parlando degli eventi in generale in tutti i paesi. Eventi straordinari, che rappresentano un confronto tanto affascinante quanto importante. Il rettangolo di gioco grigio al posto della pista azul? Devo dire che non mi fa impazzire".
EMERGENZA SANITARIA In Spagna la Copa. In Italia l'emergenza sanitaria: "Situazione grave, pericolosa e nuova. Se facciamo tutti gli esperti virologi come in ambito sportivo, visto che in Italia siamo tutti allenatori, creiamo solo confusione e incertezza. Io credo che la Divisione abbia fatto bene a rimettersi alle decisioni della Lega, che a sua volta si è basata su un decreto ministeriale. Serve riferirsi ad un unico organismo sovraordinato centrale che, si presume, abbia le competenze e conoscenze più adeguate x affrontare l'emergenza. Il blocco dei campionati porta tanti disagi a tutti. Evidentemente a qualcuno più di altri, mi vengono in mente la Came Dosson, Sandro Abate, Atletico Cassano e sicuramente le squadre delle isole che magari avevano già organizzato la trasferta in contingente con l'acquisto dei biglietti. O viceversa di quelle del continente che avevano organizzato la trasferta nelle isole. Mi prendo l'impegno di portarli tutti all'attenzione del prossimo Consiglio Direttivo e del Consiglio di presidenza che ha competenza sulla materia dei contributi".
LA DOMANDA SORGE SPONTANEA: quando si svolgerà il prossimo Consiglio Direttivo? Antonio Dario è cristallino. "Se ce lo faranno fare.... - rimarca - ho letto anche io la lettera di alcuni Consiglieri alle società agli organi di stampa relativamente ad un presunto impasse della Divisione, che di fatto non è vera. Gli uffici sono attrezzati e capaci, tutti stanno lavorando alacremente. Il Presidente ha indicato due date con un preavviso di 15 giorni per la convocazione del Direttivo, a prescindere dal Coronavirus. Ma entrambe le date non sono state accettate dai citati consiglieri per impedimenti personali. Io credo che sia stato poco rispettoso, in primis per il Presidente della Divisione, ma anche nei confronti del Presidente della Lega, visto che il senatore Sibilia aveva espresso la sua disponibilità proprio per le date indicate dal presidente della Divisione. Non assecondare il Presidente di Lega lo reputo diciamo poco avveduto".
Redazione C5Live
Articoli correlati



