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Tosoni e il futsal: "L'11 gennaio non avvenga quanto accaduto a me nel 2009"

 02/01/2021 Letto 2737 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





TOSONI IN SOCCORSO DEL CALCIO A 5: “ABBIAMO TROVATO UNA SITUAZIONE IMBARAZZANTE E SPIACEVOLE. SPERO CHE NELLE PROSSIME ELEZIONI NON AVVENGA QUANTO ACCADUTO A ME NEL 2009. C’È BISOGNO DI PIÙ CONSAPEVOLEZZA DELLA SITUAZIONE CHE STIAMO VIVENDO”

Un tuffo nel passato, per far capire nel presente a una sparuta minoranza e alle società neofite della disciplina sportiva con il pallone a rimbalzo controllato, chi è Gianfranco Tosoni: per tutti, semplicemente Giagià. L’attuale Vice Commissario Straordinario, chiamato a collaborare alla gestione dell'attività della Divisione all’indomani del commissariamento stabilito da una sentenza del CONI, è l’unico personaggio sportivo ad aver vinto come giocatore, allenatore e presidente, in entrambe le discipline sportive: futsal e calcio. “Sì, perché a fine anni '80 si potevano fare tutte e due le attività”. Una semplice collocazione temporale che basta e avanza per comprendere la mastodontica esperienza di uno dei personaggi che ha più influito nella storia del calcio a 5. “Da giocatore ero un difensore - racconta -, piedi non eccelsi, ma avevo carattere e grinta da vendere: Mauro Bellugi uno dei miei preferiti, anche se ci ho discusso - sorride - in una partita di vecchie glorie. Ai miei tempi si giocava col rombo, io giocavo a zona”. Addirittura otto gli scudetti totali, di cui quattro da presidente. “In tutte le categorie - precisa Tosoni -. Cinque con la prima squadra, due col settore giovanile e uno con il femminile”.

LO SWITCH - Lo storico terno secco di Tosoni, in realtà, sarebbe potuto essere un poker. Già, perché quel difensore pluridecorato anche come allenatore, nonché super presidente, è stato il primo e unico a far tremare Fabrizio Tonelli, numero uno incontrastato della Divisione per 19 anni, dal 1997 al 2016. La poltrona presidenziale era sul punto di cambiare nelle elezioni 2009. Con un programma curato nei minimi dettagli e tanti ambiziosi progetti (dal rinnovamento, alla soluzione dei problemi relativi agli impianti, passando per un forte cambiamento sull’Italfutsal, il suo cavallo di battaglia) Tosoni raccolse tantissimi consensi, a tal punto di arrivare al ballottaggio in vantaggio su tutti. “Spero che nelle prossime elezioni non avvenga quanto accaduto a me: un presidente eletto grazie all’appoggio di un terzo candidato che per tutta la campagna elettorale gli aveva remato contro. Io mi candidai perché considero questo sport, il mio. Ma non mi è mai piaciuto il giochetto delle alleanze politiche per sedersi su quella poltrona”. A proposito di Italfutsal, la ferita dell'eliminazione nella corsa al Mondiale ancora non si è rimarginata nel cuore di un grande appassionato come Tosoni: "Essere eliminati in un girone nel quale ci arriva davanti la Finlandia è oggettivamente un fallimento enorme. Visto che l'operato di una dirigenza federale passa anche e soprattutto dai risultati che ottiene sul campo la Nazionale, mi sarei aspettato a suo tempo le dimissioni dei vertici, cosa che invece non è stata minimamente presa in considerazione".  Tornando al 2009, esso rappresenta uno switch: finite le burrascose elezioni, Giagià lascia il futsal continuando comunque la sua straordinaria carriera nella LND. Già, la Lega Nazionale Dilettanti. Che 11 anni dopo, all’indomani della crisi del futsal sorta dopo le dimissioni di Andrea Montemurro e non prima di aver definitivamente vinto la battaglia legale con la governance reggente, richiama chi più di chiunque altro poteva dare una mano per rialzare una disciplina sportiva caduta in disgrazia.

L’11 GENNAIO -  “Conosco da 40 anni Nuccio Caridi, è stato un bancario come me - rivela -. Quando mi ha chiamato non ci ho pensato due volte, accettando con molto piacere il suo invito”. I fatti del 2009, acqua passata. Tosoni prende spunto dal passato per volare nel futuro. “Abbiamo trovato una situazione francamente imbarazzante, soprattutto nella gestione economica della Divisione. Negli uffici di Piazzale Flaminio è venuta la Guardia di Finanza, ci sono stati deferimenti alla Procura Federale e a quella della Repubblica e tutt’ora c'è un procedimento ancora in corso. In regime di democrazia gli errori commessi non possono essere solo colpa del presidente della Divisione: ci sono un Consiglio di Presidenza con due Vicepresidenti, uno dei quali Vicario, e un Direttivo dei Consiglieri chiamati a controllare sull'operato". In tale momento di difficoltà, venire incontro alle società è stata la priorità durante il periodo del commissariamento: "Trovare fondi e risorse è stata la nostra stella polare. Essere riusciti a portare in dote ai club sotto forma di premialità 330.000 euro grazie ai fondi della mutualità è stato un grande risultato, e siamo rimasti stupiti di come questo non sia mai avvenuto negli anni precedenti. Inoltre, ulteriori risorse sono a disposizione per realizzare, in particolare, progetti di formazione e attività giovanile". Tosoni e Caridi non si candideranno alle prossime elezioni: "Ma il futsal ha davvero bisogno di un forte rinnovamento e innovazione". L’11 gennaio, si spera, un nuovo switch. Stavolta vero. “Sarà necessario un percorso di crescita per tutto il movimento, all'interno del quale anche le società dovranno strutturarsi maggiormente tramite la formazione, che è uno dei tanti temi centrali: senza dirigenti all’altezza o uffici stampa che facciano il loro lavoro non c'è margine di sviluppo. Quando io ero presidente, pensavo al club come una famiglia, ma volevo sempre persone all’altezza prima ancora di comprare i giocatori e ognuno aveva un suo ruolo ben definito”. L’auspicio di Tosoni è una chiosa ad hoc per tutto il movimento. “Ringrazio innanzitutto tutti - conclude - a partire dal personale della Divisione stessa, mi auguro davvero che dal 12 gennaio ci sia più consapevolezza delle difficoltà che stiamo vivendo, a prescindere da chi si siederà su quella poltrona”.




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