L’Ardea ha ripreso il cammino in campionato con un pareggio per 6-6 contro la Sanvitese: un risultato che lascia l’amaro in bocca per come è maturato, con i rossoblu che si sono fatti raggiungere nel finale di gara. Ora, contro la Buenaonda, sarà fondamentale provare a conquistare l’intera posta in palio per iniziare a lasciarsi alle spalle una situazione di classifica difficile.

CONCENTRAZIONE - Corrado Grispino, allenatore in seconda di Gabriele Masci, sottolinea: “Siamo tornati dall’esperienza Final Four con la consapevolezza di essere una squadra forte tecnicamente e tatticamente, grazie al lavoro di mister Masci, ma con dei limiti a livello caratteriale che con la Sanvitese sono tornati a tormentarci. Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 4-1, e in vantaggio per 6-4 a un minuto e mezzo dalla fine, non siamo stati bravi a tenere il risultato. Senza nulla togliere alla buonissima squadra di San Vito Romano, dovevamo essere più cinici e portare a casa i tre punti per cominciare a risalire e toglierci da quella zona di classifica che sinceramente non credo ci appartenga”. L’Ardea occupa attualmente il quartultimo posto nella graduatoria e si trova invischiata nella zona playout: “Sicuramente lavoreremo duramente e combatteremo su ogni pallone in ogni partita per salvarci dallo spettro dei playout, consapevoli del fatto che il nostro campionato ormai è questo”, l’analisi di Grispino.

OBIETTIVO UNICO - I rossoblu ospiteranno, al Florida Sporting Club, la Buenaonda, sesta in classifica: “Ci aspetta una partita dura e tosta - avverte il tecnico -. Loro verranno con la voglia di riscattare la sconfitta patita all'andata e hanno le caratteristiche per farlo, con giocatori capaci e di corsa, ma noi vogliamo vincere: lo dobbiamo fare perché, come visto in coppa, possiamo battere chiunque, abbiamo solo bisogno di crederci. La speranza è quella di commentare, a fine stagione, una salvezza tranquilla e il ricordo bellissimo della Coppa Lazio vissuta con i ragazzi, con il patron Fofi e con tutta la dirigenza”, conclude Grispino.


Paolo Trotta 

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