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CMB, parla Rocco Auletta: "Vogliamo costruire qualcosa di solido nel tempo. Un regalo di Natale? Probabile"

 05/12/2025 Letto 176 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Redazione
Società:    CMB





Riuscire a prendere appuntamento con il presidente Auletta per un'intervista, è qualcosa di estremamente complicato. Oggi a Verona, poi a Roma, poi in Basilicata ma solo per ripartire il giorno dopo. E' un po' tipo "prova a prendermi", ma alla fine, anche lui deve arrendersi all'insistenza di una donna. In fondo ha una moglie, due figlie, una nipote e una squadra femminile, sa esattamente come funziona.
Scherzi a parte, il presidente Rocco Auletta, nel suo mare di impegni lavorativi non manca mai di pensare e lavorare per il suo CMB. E, arrivati alla fine dell'anno solare, traccia un piccolo bilancio dei primi mesi di campionato di una compagine che, durante i mesi estivi, è cambiata tanto sotto tutti i punti di vista: squadra, obiettivi, aspettative.

"Che la squadra sia stata costruita per tentare di ottenere dei risultati è evidente - commenta in apertura il numero uno biancoazzurro - In realtà però, come dico sempre, tra questo e vincere, di strada ne passa. Ma siamo fiduciosi. Mi rendo conto che quando costruisci una squadra del genere, si da modo a tanti di avere un argomento di discussione, nel bene e nel male. Ognuno ha una opinione in merito ed è anche giusto che sia così, da un certo punto di vista. Fa parte delle dinamiche. Noi però, dal canto nostro, continuiamo andando avanti senza guardarci ai fianchi, sulla nostra strada, a prescindere da tutto. Andiamo avanti cercando di costruire qualcosa di solido nel tempo, sperando che i risultati ci aiutino perché la squadra è stata costruita per questo obiettivo. E siamo sereni. Il nostro ambiente lo è, lo spogliatoio, la comunità e questo non è legato solo ed esclusivamente ai risultati ma ad una serie di motivazioni più profonde. Ci fa molto piacere l'entusiasmo della nostra gente, della regione, di quanto ci sono attorno. I risultati, giocoforza, aiutano da questo punto di vista, perché danno risonanza, ti portano ad essere visibile".

In fondo essere visti è proprio la sensazione di essere compresi e valorizzati da qualcuno, anche nel silenzio. È un'esperienza legata alla percezione profonda. A livello personale e di comunità. E' così che il CMB femminile è diventato argomento di discussione davanti ad un caffè, al bar con gli amici. Ne parlano tutti, soprattutto in Basilicata, anche quelli che non frequentano il PalaSaponara.
"Questo è un traguardo per la società - sottolinea il presidente Auletta - arrivato già con il maschile ma con ancor più gusto nel femminile. Il movimento è differente, tutto è differente agli occhi dell'opinione generale. Arrivare in modo così capillare con una iniziativa al femminile è una conquista grande che può portare grandi benefici anche a livello sociale". 

La soddisfazione è grande in casa CMB, che si appresta a chiudere un anno ricco in termini di realizzazione di obiettivi e ad aprire un altro altrettanto copioso.
"Si, sono molto soddisfatto fino ad ora - afferma con sicurezza -. Non vorrei peccare di presunzione ma me lo aspettavo perché gli attori, sia in campo, che in panchina che a livello societario, li conosco, so bene come lavorano e mi fido di loro come persone e come professionisti al cento per cento in ogni momento. C'è grande compiacenza e ripeto, fino alla nausea, non è solo una questione di risultati, ma di scelte, programmazione e progettualità. E' un tutto che funziona perfettamente".

In questo tutto, quest'anno fa parte anche la Under 19. "Rientra proprio nel discorso di costruzione. I risultati in questo momento sono l'ultimo aspetto che guardo. Quello che voglio vedere ora, e che in effetti c'è, è una crescita costante, un gruppo che si sta cementando, un territorio partecipe". In quest'ottica rientrano tutte le iniziative volte a creare rete. "Le partnership con le scuole calcio, come Bernalda e Scanzano sono un punto chiave e speriamo di coinvolgere quante più realtà possibili. Questo sfortunatamente dipende dal territorio regionale che purtroppo non permette voli pindarici. Ci sono delle ottime scuole calcio nel vulture melfese ad esempio ma, ahimè, chiedere ad una ragazzina di 16 o 17 anni di fare 400 chilometri per fare un allenamento non è praticabile. Sono un padre prima di essere un presidente, mi rendo conto delle difficoltà, delle sfide e dei pericoli che albergano la nostra rete stradale, solo per analizzare una delle criticità".

Ma potrebbe essere proprio questa sinergia a dare la possibilità di sopravvivere e vivere sportivamente ad un territorio difficile come la Basilicata. "Indubbiamente. Così facendo creiamo anche degli obiettivi per queste ragazze. Se non c'è una valvola di sfogo, un punto di arrivo, una prospettiva da raggiugere, resta tutto una scuola calcio che non sfocia in niente. Non metto in dubbio il ruolo sociale che possano avere ma dare un'ambizione ad una ragazzina che si sta formando e avere come esempio giocatrici come Vanin, Renata, Taty, Marta, Angelica e tutte le altre, è qualcosa di bello e dà quello stimolo in più per affrontare sacrifici per poter portare avanti la propria passione. Che, diciamocelo chiaramente, tra scuola e viaggi per andare e venire, studio, allenamenti a volte anche lontani da casa, la voglia di mollare si può far sentire".

L'ambizione può essere ulteriormente alimentata grazie ad un movimento che sta vedendo giocare, per la prima volta nella propria storia, il Mondiale femminile. Frutto di sacrifici e lotte di generazioni di giocatrici in tutto il mondo. Una conquista che dimostra che si può arrivare lontano. E tre delle giocatrici della rosa a disposizione di mister Neri potranno raccontarlo ai posteri come si dice, data la loro partecipazione da protagoniste: Renata Adamatti con la maglia della nostra nazionale e Taty e Vanin con quella del Brasile. Il presidente l'ha vissuto così: "A mio parere è un evento importantissimo, che può rappresentare un volano per il nostro spot, come dicevamo prima. Proprio per questo, che l'Italia si sia qualificata è stato importantissimo. Sappiamo che ci sono nazionali più avanti nel cammino, come Brasile o Spagna o Portogallo ma siamo riusciti a dire comunque la nostra. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e sono soddisfatto di quanto visto. Dobbiamo crescere, ma il fatto di esserci stati e di essere tra le prime 8 Nazionali al mondo, indica che la strada che stiamo percorrendo è giusta. Per quel che riguarda le nostre giocatrici, è un'emozione e un onore per noi poter avere tra le nostre fila atlete di questo calibro. E' una grande soddisfazione anche per loro. Continueremo ora tifando per Taty e Vanin. Prima di partire ho abbracciato tutte e tre per augurare loro il meglio. Scongiurando infortuni, ovviamente", afferma con un sorriso".

Il 2025 chiude quindi con un grande segno positivo per il CMB, lo stesso con il quale vuole riprendere nel nuovo anno. Senza dimenticare i regali di natale. "L'anno scorso, di questi periodi, abbiamo acquisito le prestazioni sportive di Debora Vanin, ma già allora stavamo cercando chi poterle affiancare. Non ci fermiamo mai ed è una nostra prerogativa da 25 anni a questa parte. Così anche quest'anno continuiamo a guardarci intorno". A quanti sperano un dono sotto l'albero targato CMB, Auletta mette i panni di Babbo Natale e afferma. "Secondo me, potrebbero aspettarselo". 
OH OH OH!
 

Federica Lattanzio





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