Okasa Falconara, Louana Kondo è una scommessa vinta: “Ogni sfida è un’opportunità, felice di mettermi alla prova qui”
Dai campionati non federali in Veneto alla Serie A con la squadra che ha lo scudetto sul petto. Louana Kondo ha stupito tutti: non solo per la perfetta esecuzione di un triplo carpiato che non è da tutti, ma anche perché su quel massimo palcoscenico ha imparato a starci in un attimo. L’Okasa Falconara ha scommesso su di lei, e ha fatto bene.
“È stata una chiamata totalmente inaspettata. Tutto è iniziato durante un torneo al quale non avrei dovuto nemmeno partecipare - racconta la giocatrice - e lì ho avuto la fortuna di incontrare Denise Carturan, che ha visto del potenziale in me e ne ha parlato al club. Pochi giorni dopo, mi si è presentata un’opportunità professionale”.
Tutto molto veloce e altrettanto intenso. “L’impatto è stato forte. Passare dall’amatoriale alla Serie A, in un altro paese, lontana dai miei cari e ad un livello altissimo, non è semplice. Nonostante l’accoglienza calorosa da parte di tutto lo staff e delle compagne, mi sono trovata di fronte a sfide personali e calcistiche che mi hanno ricordato come ogni passo richieda disciplina, preparazione e soprattutto una mente forte. Uscire dalla propria zona di comfort è dura, ma ho scelto di trasformare queste sfide in opportunità: ho quindi iniziato a lavorare con un preparatore mentale per ottimizzare le mie prestazioni e superare i miei limiti. La sfida è costante, ma credo anche che sia un’occasione incredibile per imparare, mettersi alla prova e crescere, sia in campo che fuori. Guardando indietro, credo che Falconara sia stato il posto migliore per iniziare questo percorso: molto stimolante e estremamente formativo, a contatto con giocatrici e uno staff che, al di là delle loro competenze calcistiche, incarnano valori forti di lavoro, disciplina e resilienza. Li ringrazio ancora per l’opportunità che mi hanno dato”.
Originaria della regione di Grenoble, Louana è arrivata in Italia lo scorso settembre guidata dal desiderio di aiutare gli altri. “Ho svolto un volontariato europeo presso l’associazione Casa Colori a Bassano del Grappa, dove ho lavorato per dieci mesi in un centro di accoglienza per migranti. È stato lì, con l’AltaMarca Girls, che ho deciso di riprendere a giocare a calcio dopo diversi anni di stop. Questa esperienza è stata molto importante per me: mi ha permesso di ritrovare gradualmente la mia passione e di riguadagnare fiducia in me stessa”.
Il gol contro il Bitonto, quello del momentaneo 2-1, è parte di questo processo.
“Oltre al gesto tecnico, è stata una piccola vittoria personale sul piano mentale. Entrare in una partita di questo livello, con tutta la pressione e l’intensità che comporta, e riuscire a gestire lo stress, non era semplice. Ma ho potuto constatare la mia evoluzione, sia tattica che mentale. Anche se il percorso è ancora lungo, mi sento sostenuta dalle mie compagne e motivata a continuare a crescere insieme, con la voglia di rappresentare al meglio il DNA e i valori del Falconara. Mi rendo conto che le sfide e i momenti difficili sono spesso veri e propri strumenti di apprendimento: aiutano a comprendere meglio, a correggere e a fare meglio la prossima volta. La sconfitta di sabato, ad esempio, è stata uno stimolo per tutta la squadra: dopo un errore, abbiamo sempre la possibilità di reagire, e noi lo abbiamo dimostrato”.
Di quella Supercoppa sfumata, Louana vede solo il bello. “La mia prima finale da giocatrice professionista mi ha fatto rendere conto di quanto fossi fortunata ad esserci. Indossare per la prima volta una maglia con il mio nome dietro, sentire di far parte di un club e di un’istituzione come il Falconara, è stato qualcosa di molto forte. Così come osservare le mie compagne, l’intensità della partita, l’atmosfera incredibile del Palabadiali e dei suoi tifosi… sono immagini che non dimenticherò mai. Anche se non ho giocato, è stato un momento significativo. Il giorno dopo avevo in mente solo una cosa: continuare a lavorare per essere un giorno in grado di giocare partite a questo livello. Questo mi ha dato una direzione e una motivazione in più per crescere”.
Intanto, Louana ha già tagliato un altro traguardo: la convocazione con la Nazionale francese.
“È stata un’enorme sorpresa e una sfida bellissima. Qualche anno fa avevo immaginato questa possibilità senza crederci davvero e, avendo messo il calcio da parte, l’idea di indossare un giorno la maglia delle “Bleues” mi sembrava molto lontana. Invece, il primo raduno a novembre è stata un’opportunità incredibile: ho scoperto un’altra prospettiva del futsal, ho incontrato giocatrici di alto livello, sono stata seguita da uno staff esperto e mi sono allenata in condizioni ottimali. Ho anche creato legami importanti, in particolare con Faustine Pellegry, giocatrice del Cagliari, che oggi è un vero supporto nel mio percorso in Serie A. Non ho certezze sul futuro con la Nazionale. Ma - chiude Louana - continuerò a lavorare e a dare il 100%, con la speranza di crescere, migliorare e magari avere la possibilità di essere richiamata per un prossimo raduno, o addirittura per le qualificazioni all’Europeo 2026”.
*foto Imatijon/Antonio Manno/Divisione
Anita Ferrante
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