Diego Armando Maradona, era una star anche del futsal
Sebbene siano vincolati da principi di gioco molto simili, il calcio a cinque, anche conosciuto come calcetto, e il calcio a 11, presentano alcune differenze strutturali, soprattutto dal punto di vista del gioco. Se, infatti, il primo si gioca al chiuso principalmente su superficie dura e favorisce il gioco palla a terra, il secondo si disputa all'aperto e prevede una varietà di giocate diverse, soprattutto per la grandezza del campo di gioco. C'è stato però un calciatore che ha messo d'accordo entrambi, sia per il suo talento in entrambe le discipline sia per la magia che tirava fuori dal cilindro quando scendeva in campo. Parliamo di Diego Armando Maradona.
L'ex campione del mondo, che al mondiale 1986 affrontò sia l'Italia sia l'Inghilterra, ossia le due squadre per le quali puoi puntare se scommetti sulla vincente a Euro 2020, è stato per molti il giocatore più forte della storia e la sua grandezza veniva misurata sia dal suo talento in campo sia dal suo carattere da vincente. Nato e cresciuto in quartiere povero e periferico come quello di Villa Fiorito, a pochi chilometri da Buenos Aires, l'argentino ha vissuto la sua infanzia giocando a calcetto e poi è esploso diventando un fenomenale giocatore di calcio. Nei pressi della sua abitazione, infatti, vi era un piccolo campo da calcetto sterrato nel quale fino ai dieci anni ha dato spettacolo insieme ai suoi amici d'infanzia. Fu proprio lì, infatti, che il suo caro amico Goyo Carrizo ne apprezzò le grandi qualità con il pallone attaccato al piede, qualità che gli permisero di proporlo all'Argentinos Juniors, squadra del quartiere della Paternal, che si convinse di farli provare entrambi. Della tappa di Maradona all'Argentinos si sa poco, eppure parliamo di uno dei periodi più belli della sua carriera, forse di quello più spensierato, data la mancanza di pressione su risultati e comportamento.
Dopo aver sviluppato le sue abilità su un campo da calcetto, seppur sterrato, il giovane Maradona sorprese tutti al suo primo allenamento con l'Argentinos. Un allenamento che si svolse proprio in un terreno di gioco da cinque contro cinque imbastito alla meglio nel parco Saavedra, nella zona nord di Buenos Aires. Da quel momento la sua carriera sfolgorante avrebbe vissuto un'impennata strepitosa. Primo calciatore della storia a firmare un contratto professionistico a 15 anni d'età, con il quale mantenne un'intera famiglia, sarebbe stato convocato in nazionale maggiore prima di compiere 16 anni, e avrebbe poi preso letteralmente il volo. Se nel 1986 le sue grandissime prestazioni in campo avrebbero portato l'Argentina sul tetto del mondo in uno storico mondiale messicano, un anno dopo il sudamericano sarebbe diventato un mito assoluto a Napoli vincendo il primo titolo nazionale della società partenopea. E proprio nel capoluogo campano Maradona sarebbe stato spesso coinvolto in varie partite di calcio a cinque tra amici, soprattutto nei giorni infrasettimanali. Del resto, il suo grande spettacolo calcistico aveva avuto origine da un umile campo di calcetto sotto caso.
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