Voleva smettere, ma poi ha deciso di continuare, perché una talmente brava come lei come fa a fermarsi? Sarebbe un delitto! Valentina Olmetti, Fefè per le sue compagne di squadra, ha trascinato domenica scorso il Ceprano ad una vittoria storica, in casa del blasonatissimo Montesilvano. Ora il pivot ex Olimpus ha un altro compito da svolgere: segnare di nuovo e mandare a tappeto anche l’Ardea.

Valentina, sarò sincero: sul vostro successo col Montesilvano non ci avrei scommesso nemmeno un centesimo…
In realtà forse nemmeno il nostro tifoso più accanito lo avrebbe fatto! Domenica scorsa siamo state strepitose, non abbiamo sbagliato nulla realizzando la classica prova perfetta che ha colto di sorpresa le avversarie e persino noi stesse.

Segnare poi tre gol al Montesilvano è qualcosa di indescrivibile, giusto?
Esattamente: riuscire a mettere il pallone in rete per tre volte in una partita del genere è stato bellissimo, una gioia irripetibile e difficilmente spiegabile.

Adesso sei a quota 7 gol: a che cifra intendi arrivare?
Non lo so, non mi sono posta il problema, perché a me interessa solamente che il Ceprano conquisti la salvezza che si sta meritando sul campo domenica dopo domenica, allenamento dopo allenamento. Io, al termine dello scorso campionato, avevo deciso di smettere per via dello studio e della tesi che tra un po’ dovrò discutere, ma poi i due mister mi hanno convinta a tuffarmi in quest’avventura entusiasmante e ci terrei a ringraziarli pubblicamente.

Domenica incrocerete una vecchia conoscenza, ovvero quel mister Pomposelli che l’anno scorso vi contese il titolo fino alla fine.
Sicuramente lui e gran parte delle giocatrici che erano al Montemurro e che ora militano nell’Ardea avranno voglia di rivalsa e scenderanno in campo col dente avvelenato. Sarà una partita particolare, definiamola una sorta di derby, dove noi vorremmo vincere per tenere lontano la zona play-out e proseguire in questo trand positivo.

Se poi ci pensasse nuovamente Olmetti a sbrigare la pratica, allora per il Ceprano sarebbe tutto più semplice, no?
L’importante è che la mia squadra vinca.

Flavio M. Tassotti

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