Sconfitta di misura contro la Roma
Come nella gara di andata, la Virtus Roma batte la Ls Aranova Ceprano per 2-1. La squadra ciociara però avrebbe sicuramente meritato quantomeno il pari, con le rossoblù che si sono dovute arrendere ad una buona Virtus, specie nel primo tempo, ma anche ad un arbitraggio abbastanza discutibile.
UNA SCONFITTA CHE CI STA - Che non sarebbe stata una gara facile si sapeva, e perdere al cospetto di una squadra come la Roma può anche starci, però non può non restare l’amaro in bocca per una prestazione che avrebbe dovuto fruttare almeno un punto, in una gara che è rimasta bloccata per quasi tutto il primo tempo, dove si registrano una rete annullata ad Olmetti (ammonita nell’occasione per un fallo di mano quantomeno dubbio) ed il goal di Tittoni, che mandava le squadre al riposo sull’ 1-0.
RIPRESA - Nella ripresa però l’Aranova non ci sta e scende in campo concreta e vogliosa di vincere. Basta poco per capire che si sarebbe vista tutta un’altra gara, così Capuano sfrutta al meglio una palla rubata da Cellupica ed insacca la rete del meritatissimo pareggio. Dopo l’1-1 l’Aranova crea due ghiotte palle goal, ma prima Olmetti e poi Carta sbagliano clamorosamente a tu per tu con Giustiniani. Nel mezzo, viene clamorosamente allontanano dalla panchina mister Giorgi poiché, a dire del secondo arbitro, sarebbe dovuto restare seduto perché stando in piedi intralciava la sua corsa. La legge di questo sport resta implacabile e così, su una punzione assegnata alla Virtus per una leggera spinta di Monti su Pasquali, nasce l’autogol di Capuano che è a dir poco sfortunata nel tentativo di respingere la conclusione di Bellucci. Le ciociare non ci stanno e d’altronde, con 4’ da giocare, tutto è ancora possibile. L’Aranova si riversa quindi in avanti, ma subito dopo arriva l’episodio che spacca il match. Su un fallo laterale calciato in area da Lucarelli, Pasquali allunga il braccio e con esso colpisce la sfera, ma il direttore di gara fa proseguire fra lo stupore generale per un rigore sacrosanto non assegnato. Ma non finisce qui, perché qualche secondo dopo gli arbitri fermano il gioco poiché una giocatrice della Virtus resta a terra, nel frattempo però la sfera arriva ad Olmetti che calcia verso la rete a gioco fermo. Quasi non stesse aspettando altro, l’arbitro espelle subito la stessa Olmetti per doppia ammonizione, a 3’17’’ dal termine. Partita finita dunque? Niente affatto, perché l’Aranova nei due minuti di inferiorità non solo non prende gol, ma prova anche a gettarsi in avanti, senza creare comunque particolari pericoli. Una volta ristabilita la parità numerica con Carta, l’Aranova resta ancora in attacco, ma con un solo minuto da giocare non c’è più tempo per compiere l’impresa.
PARLA VALENTE - Triplice fischio e squadre negli spogliatoi, con il 2-1 finale che non può non lasciare grossi rimpianti per la squadra ospite, come spiega il Vice Presidente del club Valente: “Quando si perdono gare in questa maniera fa davvero male, ma non posso non fare i complimenti a due squadre che oggi hanno dato vita ad una bellissima partita, specie nel secondo tempo. Il pareggio sarebbe stato, senza ombra di dubbi, il risultato giusto, ma purtroppo così non è stato. Alle nostre rimprovero solo l’aver regalato in maniera a dir poco ingenua il primo tempo. Ma dopo una ripresa così non prendere almeno un punto da sicuramente fastidio. Per quanto riguarda gli arbitri, al di la degli episodi, quello che francamente è diventato oramai insopportabile in questa serie A è l’arroganza dei direttori di gara che puntualmente si pongono in una maniera che urta il sistema nervoso delle persone. Fare l’arbitro è sicuramente difficilissimo, e noi come società dobbiamo badare più ai nostri errori che a quelli dei direttori di gara, specie perché comunque poi alla lunga credo che gli episodi si compensino, quello che però non è assolutamente accettabile è la maniera con cui chi questi signori si pongono sempre nei confronti delle squadre. Siamo stufi! Troppo spesso poi i direttori di gara sono attentissimi a notare se l’allenatore mette il piede due centimetri fuori l’area tecnica, o se le ragazze indossino il fratino in panchina, ma poi hanno sviste clamorose in campo. Ecco, crediamo che se ci fosse più attenzione a quello che succede in campo piuttosto che a come una ragazza si siede o si mette un fratino, magari si farebbe già un piccolo passo avanti. Come ripeto comunque noi ora non possiamo distrarci per nessun motivo. Domenica arriva il Perugia ed abbiamo un solo risultato, quindi voltiamo pagina. A casa nostra non si può sbagliare. Colgo l’occasione quindi per invitare, Domenica 27 gennaio alle ore 16.30, tutti i nostri sostenitori o semplice appassionati in quella che è, senza ombra di dubbio, la partita più importante della nostra stagione.”
Ufficio Stampa
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