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Italpol, Chiauzzi: «Giusto fermarsi, ora la priorità  è la salute di tutti»

 10/03/2020 Letto 494 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Redazione
Società:    ITALPOL





Il decreto “Io resto a casa” ha disposto la sospensione di tutte le attività sportive fino al prossimo 3 aprile, costringendo tutte le società a uno stop forzato fino a quella data. Non fa chiaramente eccezione l’Italpol, che ha comunicato l’interruzione di tutte le attività, in linea con quanto fatto dagli altri club.

MESSAGGIO – In questo momento parlare di sport e di campo è sicuramente molto difficile, ma il direttore generale Fabrizio Chiauzzi ha voluto approfittare per lanciare un messaggio a tutti. “Siamo costernati da questa situazione, ma siamo stati da subito tutti propensi a sospendere ogni attività prima ancora che questo diventasse un obbligo. Con questo, non voglio assolutamente dire che siamo più bravi degli altri. Qui, come richiesto saggiamente dalle istituzioni e dagli organi competenti in materia, nel mantenere fisicamente le giuste distanze tra noi, dobbiamo simbolicamente diventare più uniti che mai nell’unico intento di porre fine a questa gravissima epidemia contagiosa”.

ATTENERSI ALLE REGOLE - “Si sta verificando una situazione talmente grave e anomala che ci lascia in un limbo sportivo preoccupante, ma ora rivolgere le attenzioni solo allo sport è riduttivo -ha proseguito Chiauzzi -. Si tratta di salvaguardare la propria vita e quella degli altri, siamo in dovere di attenerci a tutti i provvedimenti che vengono presi e che verranno presi, con la speranza di poter contribuire, attenendoci a tutte queste restrizioni, a mio avviso giuste e preventive, a un epilogo roseo per un successo che sarà di tutti. Quando ci sarà la possibilità di terminare la stagione, si troverà di certo il modo di riprogrammare il tutto e continuare con il nostro amato futsal. Ma ora la priorità è la salute di tutti noi. Lo sport può attendere e noi saremo ben contenti di ritrovarlo, quando sarà tutto ok. Adesso bisogna stare a casa a vincere la partita più difficile ma più importante della nostra vita”.


Giuseppe Nebbiai



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