Tainã suona la carica: “TikiTaka? La Lazio arriva tosta, non abbiamo nulla da perdereâ€
A distanza di soli diciassette giorni dal day one della Final Eight di Coppa Italia, le aquilotte riaffronteranno il TikiTaka. Lo scenario, stavolta, sarà il PalaPertini di Fiano Romano e la sfida sarà valevole per gara-1 dei quarti playoff. “La Lazio arriva tosta, come tutti gli anni, senza pensare agli infortuni o a qualsiasi alibi”, la premessa di Tainã Santos.
TIKITAKA - L’Imperatrice, al pari delle proprie compagne, è determinata a riscattare il cocente kappaò incassato sul finale di match a Campo Ligure. “Sarà un’altra partita da combattere fino alla fine - afferma l’italo-brasiliana -. In coppa ci sono stati sedici secondi a darci lo stop, spero di poter vivere qualcosa di diverso adesso”. Le capitoline, comunque sia, faranno ancora una volta i conti con una delle pretendenti più accreditate alla vittoria finale. “Giocare queste gare non da favorite, magari, può dare uno stimolo in più a qualcuna - sostiene la laterale -. Non abbiamo nulla da perdere, quindi, sicuramente, entreremo in campo con l’intenzione di fare una buona partita e regalare qualche gioia a chi ci sostiene”.
MATIJEVIĆ - La formazione guidata da Daniele Chilelli, dal canto suo, potrà contare sulla top scorer della regular season, a cui la nativa di Cruz Alta rivolge un messaggio speciale: “Sono contenta per i trentasette gol di Tomislava Matijević - dichiara l’ex Falconara - e la sua conquista del titolo di capocannoniera della Serie A. Con lei ho fatto una coppia d’attacco stile Bebeto e Romário. I motivi sono tanti, ma posso elencarne tre: il primo perché una mia compagna di squadra; il secondo perché è stata a lungo sottovalutata ed è riuscita, quest’anno, a dimostrare il suo valore; terzo, ma non meno importante, è perché a livello umano persone come lei non si trovano ovunque. Anzi, non si trovano quasi mai”. L’auspicio, perciò, è che la croata continui a togliersi parecchie altre soddisfazioni. “Se l’è meritato tantissimo. Le auguro che questo sia stato soltanto il primo traguardo individuale di molti altri che verranno”, conclude la classe ’90.
Alessandro Cappellacci